Berna, 31.08.2018. La gestione della salute in azienda (GSA) produce effetti. Altrimenti non si spiega la crescente attuazione di misure sistematiche in favore della salute nelle aziende svizzere. Al quindicesimo congresso nazionale per la gestione della salute in azienda indetto da Promozione Salute Svizzera è stato spiegato in che modo si può sfruttare questo impatto nell’azienda e che importanza riveste per la GSA l’attuale dibattito politico sulla flessibilizzazione del lavoro.
Mentre qualche anno fa il concetto di GSA era sconosciuto ai più, oggi un numero crescente di grandi imprese e anche PMI punta su misure favorevoli alla salute nella quotidianità professionale. Ma in che modo le aziende possono attuare efficacemente misure di GSA? E come possono determinarne l’impatto con mezzi semplici e un onere ragionevole?
Queste e molte altre domande sono state discusse dagli oltre 600 partecipanti al quindicesimo congresso nazionale per la gestione della salute in azienda organizzato da Promozione Salute Svizzera il 22 agosto 2018 all’Università di Zurigo. Particolarmente acceso è stato il talk politico, durante il quale sono state scambiate opinioni sugli attuali dibattiti politici in Parlamento in merito all’adeguamento della legge sul lavoro e a una possibile flessibilizzazione degli orari di lavoro.
Un’azienda sana ha il doppio di possibilità di successo
La prima parte del congresso è stata dedicata all’impatto della GSA. Nel suo discorso di apertura, il Prof. Dr. Thomas Mattig, Direttore di Promozione Salute Svizzera, ha illustrato i vantaggi della GSA: «Le aziende che applicano sistematicamente la GSA beneficiano di vantaggi competitivi e di una migliore reputazione nel reclutamento di specialisti e quadri». Egli ha inoltre spiegato che è molto difficile esprimere l’impatto della GSA esclusivamente in cifre, poiché le misure sono finalizzate in definitiva alla salute e al benessere delle persone. Tuttavia, l’obiettivo deve essere quello di incoraggiare le imprese a impegnarsi a rispettare standard comuni in materia di GSA.
Anche il Dr. Gregor Jenny, che sta conducendo una ricerca sulla GSA all’Università di Zurigo, ha sottolineato che per misurare la GSA non è sufficiente ridurre gli esseri umani a numeri e algoritmi. «I valori misurati devono far parte di una narrativa sulla gestione della salute sul posto di lavoro in grado di attirare l'attenzione e diffondersi in tutta l'azienda. Un’organizzazione sana ha il doppio di possibilità di superare i propri concorrenti sul mercato», ha affermato Jenny.
In seguito il Dr. Urban Studer delle FFS ha spiegato con quali modalità la grande azienda svizzera ha introdotto la GSA negli ultimi dieci anni e i vantaggi che ne derivano. Con l’ausilio di indicatori concreti ha mostrato in che modo l’impegno in ambito di GSA si traduce anche in un vantaggio pecuniario per le FFS. Egli ha sottolineato che la valutazione di tali cifre deve essere fatta nella piena considerazione della cultura aziendale e dipende da molteplici fattori. Studer ha dichiarato, ad esempio, che negli ultimi dieci anni il numero di giorni di assenza per ogni impiego a tempo pieno presso le FFS è leggermente diminuito. Tuttavia, se si confronta questo andamento con l’evoluzione demografica dei collaboratori (aumento dell’età media), si nota che le misure di GSA hanno avuto un impatto positivo ancora maggiore sul numero di giorni di assenza dal lavoro.
Chiesta più autodeterminazione a livello di orari di lavoro
Il pomeriggio è stato dedicato al tema dell’autodeterminazione. All’inizio Gerhard Andrey, co-fondatore e partner di Liip AG e Vicepresidente dei Verdi svizzeri, ha spiegato in che modo la sua azienda funziona con una struttura organizzativa flessibile e un’autorità decentralizzata e quali vantaggi ne derivano per la soddisfazione e la salute dei collaboratori. È seguito il talk politico con Erich Ettlin (Consigliere agli Stati, PPD/OW), la Prof.ssa Katharina Prelicz-Huber (Presidente del Sindacato dei servizi pubblici), il Prof. Andreas Krause (Professore e docente di psicologia applicata presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale) e Gerhard Andrey, moderato da Marina Villa.
I partecipanti hanno dato vita a una vivace discussione sulle due iniziative parlamentari per l’adeguamento della legge sul lavoro di Graber e Keller-Sutter, che a breve saranno sottoposte a consultazione. Il dibattito si è incentrato, oltre che sull’opportunità o meno della registrazione del tempo di lavoro, anche sul lavoro nel fine settimana, sui periodi di riposo e sulla flessibilità. Il tema dell’autodeterminazione ha trovato unanimi tutti i partecipanti al dibattito: ogni lavoratore dovrebbe poter essere flessibile e scegliere consapevolmente l’orario di lavoro. Per contro, sulla questione di sapere se gli adeguamenti della legge sul lavoro promuovano od ostacolino l’autodeterminazione non si è pervenuti a un consenso unanime. Tutti i partecipanti alla tavola rotonda erano comunque del parere che, nell’eventualità di un’attuazione delle modifiche, il tema della GSA svolgerà un ruolo ancora più importante e le imprese dovranno affrontarlo in modo ancora più approfondito in futuro.
Ulteriori informazioni
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Partner del congresso
Suva
Operante dal 1918, oggi la Suva occupa circa 3100 collaboratori nella sede principale di Lucerna, nelle 18 agenzie sul territorio nazionale e nelle due cliniche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Azienda autonoma di diritto pubblico, la Suva assicura circa 118’000 imprese, ossia 1,9 milioni di lavoratori e disoccupati, contro le conseguenze degli infortuni e delle malattie professionali. Suva genera un volume premi di circa 4,4 miliardi di franchi. Per conto della Confederazione, dal 2005 gestisce anche l’assicurazione militare. Le prestazioni della Suva comprendono prevenzione, assicurazione e riabilitazione. La Suva si autofinanzia, non beneficia di fondi pubblici e ridistribuisce gli utili agli assicurati sotto forma di riduzione dei premi. Nel Consiglio d’amministrazione sono rappresentate le parti sociali – datori di lavoro e lavoratori – e la Confederazione.
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