Berna, 30 gennaio 2020. Un’alimentazione equilibrata, un numero sufficiente di ore di sonno e l’attività fisica si ripercuotono positivamente sulla nostra salute. Ma come la mettiamo con il cioccolato? Consumarlo rende felici oppure provoca il sovrappeso o entrambe le cose? Per poter rispondere a domande di questo tipo occorre una certa competenza sanitaria. Come si consolida questa capacità nell’era della digitalizzazione? La questione è stata trattata* da Promozione Salute Svizzera nel quadro di una conferenza nazionale tenutasi a Berna, cui hanno partecipato esperte ed esperti rinomati nonché circa 500 persone.
È competente in materia di salute chi ha la capacità di prendere decisioni a favore della propria salute nella quotidianità. Sono inoltre necessarie determinate conoscenze, rispettivamente la capacità di trovare, comprendere, valutare e applicare le informazioni rilevanti sulla salute, a prescindere dal fatto che si tratti di preservare la propria salute, di prevenire le malattie oppure di gestire meglio le patologie esistenti.
L’equità sanitaria presuppone che queste conoscenze siano accessibili allo stesso modo a tutti i gruppi della popolazione. Purtroppo oggi non è sempre così, con conseguenze in parte negative per i singoli e per la comunità. La digitalizzazione schiude però nuove possibilità per rivolgersi in modo mirato a tante persone.
Una buona informazione è utile per il controllo della qualità
In caso di problemi di salute, molte persone si rivolgono in primo luogo al «dottor Google». I contapassi o i sofisticati strumenti di monitoraggio del glucosio per diabetiche e diabetici fanno già parte della vita quotidiana di molti. Tutto ciò ha pro e contro: le informazioni e il supporto digitali possono sì essere utili, ma creano anche dubbi o sono addirittura dannosi. Ovunque vengono raccolte quantità gigantesche di dati utenti; di norma dietro le offerte si celano interessi commerciali.
La digitalizzazione rappresenta sia una maledizione che una benedizione per le competenze in materia di salute. Per questo motivo, abbiamo bisogno di esperte ed esperti che si confrontino con il tema in modo critico. L’obiettivo è quello di permettere a noi tutti una gestione appropriata delle informazioni e dei dati sulla salute in un mondo interconnesso. Vari progetti sostenuti da Promozione Salute Svizzera nell’ambito della «competenza sanitaria digitale» forniscono un importante contributo a tal fine.
Durante l’intervista politica condotta in occasione della conferenza, anche Damian Müller, Consigliere agli Stati di Lucerna, ha sottolineato l’importanza di una popolazione competente a livello digitale: «È essenziale mostrare alle persone i vantaggi della digitalizzazione nel settore sanitario. Non si tratta soltanto di raccogliere il numero più elevato possibile di dati, bensì di ottenere, grazie alle informazioni corrette, diagnosi e terapie più rapide, migliori e meno costose».
Una buona interazione di strumenti analogici e digitali promette il miglior risultato
Le offerte digitali hanno spesso un elemento ludico che le rende allettanti. Nella prevenzione c’è tuttavia bisogno, come di consueto, del collegamento con attività analogiche. Un esempio riuscito è l’iniziativa «Luzern geht gern» che, con l’ausilio di contapassi, ha spinto le persone del Canton Lucerna a muoversi di più negli anni 2012, 2013 e 2015. «Nel frattempo, una vasta cerchia della popolazione si è abituata a controllare sul cellulare il numero di passi percorsi durante la giornata. La digitalizzazione racchiude un grande potenziale per quanto concerne la promozione della competenza sanitaria individuale», ha affermato nel suo discorso di apertura Guido Graf, presidente del Consiglio di fondazione di Promozione Salute Svizzera e direttore della sanità e della socialità del Canton Lucerna.
Il consolidamento delle competenze in materia di salute resta un tema importante per tutta la vita. Sono soprattutto le persone anziane a trovarsi spesso davanti a decisioni difficili in relazione alla loro salute. Questo gruppo della popolazione potrebbe approfittare enormemente delle molteplici possibilità digitali di promozione della salute. Tuttavia, a causa della sua grande eterogeneità, raggiungerlo è molto più difficile di quanto sia accedere a bambini e giovani.
In relazione a questo tema Pro Senectute Svizzera ha presentato alla conferenza lo studio «Digitale Senioren 2020», attualmente in corso, che esamina il rapporto delle persone ultrasessantacinquenni con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione con particolar riguardo all’ambito della salute e della prevenzione. Come mostrano i primi risultati, la popolazione residente più anziana punta ancora fortemente sui canali informativi classici per quanto attiene le questioni di salute, sebbene anche per le persone anziane i canali digitali stiano diventando sempre più importanti. Oggi già il 70% di esse dispone di uno smartphone, una percentuale più che doppia rispetto a cinque anni fa.
La comunicazione digitale da sola non conduce però all’obiettivo. O, come ha rimarcato giustamente Yvonne Gilli, partecipante al panel della 21a Conferenza nazionale sulla promozione della salute e membro del Comitato centrale della FMH: «Anche il miglior ausilio elettronico non potrà mai sostituire il colloquio personale che conduco con le mie pazienti e i miei pazienti».
I risultati dello studio sostenuto da Promozione Salute Svizzera, che sarà pubblicato nella primavera del 2020, dovrebbero essere impiegati per orientare in futuro le offerte favorevoli alla salute ancor meglio al gruppo target delle persone anziane.
«Digitale Senioren 2020» segue agli studi «Digitale Senioren» pubblicati nel 2010 e nel 2015 da Pro Senectute Svizzera e dall’università di Zurigo sull’uso di Internet nella terza età in Svizzera e viene co-sponsorizzato da Promozione Salute Svizzera.
La persona al centro della digitalizzazione
Le aspettative nei confronti dei progetti di digitalizzazione sono elevate, perché questi dovrebbero contribuire a stabilizzare o ridurre i costi sanitari. Pensiamo, ad esempio, alla cartella informatizzata del paziente (CIP), che verrà introdotta gradualmente a partire dalla primavera 2020 e sarà coordinata in modo decisivo nonché resa possibile da eHealth Suisse, partner della conferenza. Obiettivo della CIP è permettere alla popolazione, grazie alla sua applicazione, di riconoscere per sé un vantaggio evidente senza inconvenienti. A lungo termine ciò dovrebbe consentire anche di aumentare la competenza sanitaria e di sostenere la prevenzione in Svizzera.
*La 21a Conferenza nazionale sulla promozione della salute, intitolata «Evoluzione tecnologica nella promozione della salute: rafforzare le competenze nella vita di tutti i giorni», si è tenuta giovedì 30 gennaio 2020 presso il Kursaal di Berna ed è stata organizzata da Promozione Salute Svizzera con il partenariato della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità e insieme a eHealth Suisse, il Centro di competenza e coordinamento di Confederazione e Cantoni per la digitalizzazione nel settore sanitario.
Ulteriori informazioni
Per ulteriori informazioni o richieste di chiarimento potete rivolgervi all’ufficio stampa di Promozione Salute Svizzera inviando un’e-mail a media(at)promozionesalute.ch oppure telefonando al numero 031 350 04 04.
Promozione Salute Svizzera
Promozione Salute Svizzera è una fondazione sostenuta da cantoni e assicuratori. Su incarico della Confederazione essa avvia, coordina e valuta le misure volte a promuovere la salute (art. 19 della Legge federale sull’assicurazione malattie). La fondazione sottostà alla vigilanza della Confederazione. L’organo decisionale supremo è il Consiglio di fondazione. Promozione Salute Svizzera ha due sedi operative, situate negli uffici di Berna e Losanna. Ogni persona residente in Svizzera versa un contributo mensile di 40 centesimi a favore di Promozione Salute Svizzera che viene prelevato dalle casse malati.